Nel mondo del lavoro, ci viene spesso chiesto di essere aziendalisti, cioè di immergerci in una cultura che premia la produttività e l’efficienza a ogni costo. Il termine aziendalismo è diventato sinonimo di dedizione totale agli obiettivi aziendali, spesso a discapito del proprio benessere personale. Tuttavia, esiste una strada per conciliare l’impegno verso il lavoro con la cura di sé stessi. Questo articolo esplorerà come mantenere l’equilibrio tra l’essere performanti in ambito professionale e rimanere fedeli a noi stessi, promuovendo uno stile di vita che non solo sostenga la nostra salute fisica, ma anche il nostro benessere mentale ed emotivo.
Il Rischio dell’Aziendalismo Estremo
In una società dove il successo personale è spesso misurato dai risultati lavorativi, molti di noi si trovano a percorrere la via dell’aziendalismo. Dedichiamo ore extra al lavoro, rispondiamo alle email fuori dall’orario d’ufficio, e ci sacrifichiamo per raggiungere gli obiettivi aziendali. Questo approccio, seppur produttivo a breve termine, può facilmente portare a burnout e stress cronico, minando il nostro benessere psicologico. Essere aziendalisti con questa interpretazione estrema ci pone davanti il rischio di perdere il contatto con noi stessi, trascurando le passioni, le relazioni personali e il nostro equilibrio interiore.
La Chiave è l’Equilibrio: Definire Confini Sani
Essere performanti sul lavoro non significa necessariamente sacrificare il proprio benessere. Anzi, le aziende stanno riconoscendo sempre di più che dipendenti felici e in equilibrio sono anche più produttivi. Definire dei confini sani è fondamentale per mantenere un equilibrio tra vita privata e lavoro. Stabilire orari chiari e rispettarli, prendere pause regolari, e praticare la mindfulness possono fare la differenza. Ricordare che la nostra identità non è legata solo ai successi lavorativi è essenziale per evitare di cadere nella trappola del workaholism.
Coltivare il Benessere Mentale e Fisico Anche al Lavoro
Spesso dimentichiamo quanto sia importante coltivare il nostro benessere proprio mentre siamo sul posto di lavoro. Incorporare piccole pratiche come fare stretching durante le pause, fare brevi passeggiate o semplicemente respirare profondamente può migliorare la nostra resilienza emotiva. Anche la gestione dello stress gioca un ruolo chiave: tecniche di rilassamento come la meditazione o il respiro consapevole possono essere integrate nella routine quotidiana, migliorando non solo la nostra produttività, ma anche il nostro umore e la capacità di concentrarsi.
L’Importanza di Allineare i Propri Valori con il Lavoro
Un aspetto spesso sottovalutato è la capacità di allineare i nostri valori personali con il nostro lavoro. Trovare un senso di significato e scopo in ciò che facciamo è cruciale per mantenere il nostro benessere emotivo e mentale. Lavorare in un’azienda o in un ruolo che rispecchi i nostri principi può ridurre il senso di disconnessione e alienazione, aumentando il nostro coinvolgimento e la nostra soddisfazione. Non si tratta di essere aziendalisti a tutti i costi, ma di creare un’armonia tra chi siamo e cosa facciamo.
Conclusione
Essere aziendalisti non significa perdere se stessi. È possibile essere coinvolti nel proprio lavoro, raggiungere risultati e al contempo prendersi cura del proprio benessere globale. La sfida del lavoro moderno è trovare un equilibrio sostenibile tra produttività e benessere personale, dove la nostra crescita professionale non avvenga a discapito della nostra salute mentale ed emotiva. Ricorda, il vero successo si misura non solo attraverso i traguardi raggiunti, ma anche dalla serenità con cui li abbiamo conquistati.
Il mio angolo di riflessione: pensieri a ruota libera sull’argomento, sorseggiando un buon caffè
Ciao Armonisti. Questa volta una riflessione un pò diversa. Benessere e lavoro. Difficile trovare un equilibrio. È vero che il lavoro richiede tanto specialmente negli ultimi periodi dove tutto sembra urgente, con scadenze pressanti e progetti “sfidanti”, però a volte siamo anche noi che non riusciamo più a staccarci da una routine fatta di attività a ritmo esasperante.
Personalmente se analizzo solo il rapporto vita privata e lavoro mi accordi di avere la necessità che il rimanga circoscritto in certi limiti. La presenza aggressiva di certi lavori che ti costringono a non staccare mai, almeno mentalmente, anche quando sei libero, alla lunga mi diventano soffocanti. Mi accorgo di avere la necessita di un tempo solo per me da dedicare alle mie cose.
Se la vedo però in modo più allargato, comprendo che anche le altre cose, diventano alla fine altre attività che occupano il tuo tempo. Alla fine infatti mi rendo conto che il problema non tanto l’equilibrio tra il proprio benessere e il lavoro, quanto trovare del tempo da dedicare a se stessi. Bisogna imparare a trovare del tempo non per fare altre attività extralavorative, ma pre dedicarsi a ciò che veramente ci fa stare bene.
Spesso in questo blog parliamo di tantissimi metodi e argomenti che riguardano il nostro equilibrio psicofisico, e come ritrovarlo, ma possiamo leggere tutte le metodologie del mondo però se poi non riusciamo a trovare il tempo per metterle in pratica cercando un contatto con noi stessi, ecco che a nulla è servito.
Ma perchè è cosi difficile fermarci? Penso che spesso ci sia difficoltà perché non si è abituati, non sappiamo come fare per fermarci e guardare dentro questo involucro che siamo. Mettiamo la scusa del tempo che è sempre poco, della famiglia e del lavoro. Tutte cose valide, ma il nostro benessere? E pur sapendolo rimane sempre difficile. Se parli di meditazione ottieni un sorrisetto di comprensione e si preferisce lo yoga perchè viene approcciato come una semplice ginnastica per stare meglio. I cinesi, gli indiani e altri popoli ci insegnano che guardarsi dentro ha una storia millenaria e si può imparare a farlo mentre prepari un thè o mentre scrivi.
Il lavoro quindi non colpa? Beh colpe ne ha, ma in parte. Ci viene richiesto sempre di più e lo smartworking non ha aiutato, abbiamo fuso lavoro e vita privata e ora non riusciamo più a gestire né l’una né l’altra. Il lavoro è fatto di persone, alcune comprendono l’importanza del benessere dei propri collaboratori, altre meno. Io comprendo il concetto di sposare gli ideali aziendali, perchè alla fine l’azienda è fatta da tutti noi e nonostante si pensi che alcuni siano sopra e altri sotto mi piace pensare che facciamo semplicemente attività diverse. Mi piacerebbe in un futuro vedere un organigramma orizzontale e non verticale, perchè il lavoro del top manager non si potrebbe fare senza qualcuno operativo e viceversa. Ognuno importante per le proprie competenze. Ma bisogna imparare che c’è un momento in cui ciò che è fuori resta fuori e ciò che è dentro va ascoltato.
“Con un cuore aperto e una mente curiosa, ti lascio al tuo viaggio interiore. Torna presto, perché ogni riflessione ci avvicina un po’ di più all’armonia.“