Vaiolo delle scimmie

Negli ultimi anni, abbiamo vissuto un periodo di incertezza globale senza precedenti. Il mondo ha affrontato la pandemia di COVID-19 con timore, cercando di adattarsi a una realtà in continua evoluzione. Ma proprio quando sembrava che la luce in fondo al tunnel fosse visibile, una nuova minaccia ha fatto la sua comparsa: il vaiolo delle scimmie. Questo continuo stato di allerta e la paura costante di nuove pandemie hanno generato una profonda ansia collettiva, un’ombra che sembra non volerci lasciare. In questo articolo, esploreremo come questa ansia pandemica si è evoluta, cosa significa vivere sotto la costante minaccia di nuove malattie, e come possiamo affrontare questa paura per riconquistare una serenità perduta.

La Prima Ondata: Il COVID-19 e l’Inizio dell’Ansia Collettiva

Quando il COVID-19 ha iniziato a diffondersi, il mondo intero è stato colto alla sprovvista. L’incertezza sul virus, la sua letalità, e le misure drastiche adottate per contenerlo hanno generato un’ondata di ansia mai vista prima. Le persone si sono trovate improvvisamente isolate, chiuse nelle loro case, connotando la pandemia di una paura silenziosa ma opprimente. La minaccia invisibile del virus ha fatto emergere profonde paure legate alla salute, alla sicurezza economica, e al futuro stesso.

Questa ansia non si è limitata a chi contrasse il virus, ma si è diffusa come un’ombra collettiva, colpendo chiunque si trovasse ad affrontare l’incertezza. La costante esposizione a notizie preoccupanti e l’adozione di nuovi rituali igienici hanno radicato in noi un senso di vulnerabilità e perdita di controllo. Anche chi, inizialmente, sembrava affrontare la situazione con resilienza, ha iniziato a sentire il peso dell’ansia mentre la pandemia si protraeva.

Una Breve Respiro e una Nuova Minaccia: Il Vaiolo delle Scimmie

Proprio quando il mondo iniziava a intravedere una speranza con l’avvento dei vaccini e l’allentamento delle restrizioni, un nuovo spettro ha fatto la sua comparsa: il vaiolo delle scimmie. Sebbene molto meno letale e diffuso del COVID-19, il solo nome ha risvegliato paure sopite, riportando alla memoria i giorni bui del lockdown e delle terapie intensive sovraffollate.

Questa nuova minaccia ha riacceso l’ansia pandemica, ricordandoci che la nostra sicurezza è fragile e che il ritorno alla normalità potrebbe essere un’illusione. Il vaiolo delle scimmie, con le sue immagini inquietanti e la sua associazione con un nuovo ciclo di paura globale, ha rinvigorito quel senso di impotenza che il COVID-19 aveva instillato in noi. E così, molte persone si sono trovate a rivivere l’angoscia di un futuro incerto, temendo che un’altra pandemia potesse essere dietro l’angolo.

Ansia Pandemica: Un Nemico Invisibile e Persistente

L’ansia generata dalla pandemia non è solo una risposta immediata alla minaccia di un virus. È un sentimento più profondo e duraturo, che si radica nella nostra psiche. Vivere costantemente sotto la minaccia di nuove malattie ha portato a una sorta di trauma collettivo, che si manifesta in modi diversi: insonnia, attacchi di panico, ipocondria e una costante sensazione di disagio.

Questo stato di allerta permanente ci ha reso ipersensibili a ogni nuova notizia riguardante la salute pubblica. Anche eventi minori, che in passato avremmo trascurato, possono ora scatenare risposte ansiose sproporzionate. La paura di ciò che potrebbe accadere si mescola all’esperienza vissuta, creando un ciclo di ansia che si autoalimenta.

Come Affrontare l’Ansia Pandemica: Strumenti per la Serenità

Affrontare l’ansia pandemica richiede una consapevolezza del problema e l’adozione di strategie per gestire le nostre paure. Il primo passo è riconoscere che l’ansia è una risposta naturale a una situazione straordinaria. Non c’è nulla di sbagliato nel sentirsi vulnerabili, ma è importante non lasciarsi sopraffare.

  • Limitare l’Esposizione alle Notizie: Essere costantemente informati può sembrare rassicurante, ma in realtà può esacerbare l’ansia. Prendere pause dai media e concentrarsi su altre attività può aiutare a ridurre il senso di allerta costante.
  • Praticare la Mindfulness: Le tecniche di mindfulness e respirazione possono aiutare a riportare la mente al presente, riducendo l’ansia legata a pensieri catastrofici sul futuro.
  • Costruire una Rete di Supporto: Condividere le proprie preoccupazioni con amici e familiari può essere un modo efficace per alleviare il peso dell’ansia. Sapere di non essere soli nelle proprie paure può fare una grande differenza.
  • Ricercare Supporto Professionale: Se l’ansia diventa debilitante, è importante non esitare a cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale.

Conclusione

L’ansia da pandemia, dal COVID-19 al vaiolo delle scimmie, è una realtà che molti di noi stanno affrontando. Vivere in un’epoca di incertezze sanitarie ci ha insegnato l’importanza di prenderci cura non solo del nostro corpo, ma anche della nostra mente. Riconoscere e affrontare l’ansia è un passo fondamentale per recuperare una serenità che sembra perduta. E anche se le minacce esterne possono continuare, possiamo imparare a costruire una resilienza interiore che ci permetta di affrontare qualsiasi tempesta con più calma e sicurezza.

Il mio angolo di riflessione: pensieri a ruota libera sull’argomento, sorseggiando un buon caffè

Nel mio spazio di riflessione, ho deciso di analizzare brevemente questo argomento, proprio perché mi è capitato di vedere dei reel in Instagram relativi al vaiolo delle scimmie in cui veniva spiegato chiaramente di cosa si tratta e tutte le implicazioni mediche del caso. Ricordo che oltre alla curiosità’ il mio primo pensiero è stato “ci risiamo..!”. Mi ha colpito che si affermava di non preoccuparsi, poiché l’evoluzione delle infezioni sarà monitorata e non c’è pericolo per le aree al di fuori del continente africano. Non mi soffermerò sugli aspetti medici, poiché non ho le competenze necessarie e non è l’obiettivo di questo articolo, però mi hanno colpito le affermazioni standard già sentite, che subito mi hanno riportato alla mente recenti/vecchi ricordi che credevo ormai sepolti e invece più vivi che mai.

Mentre leggevo i consigli riportati in questo articolo, ripensavo a quante persone ho conosciuto che hanno smesso di uscire o addirittura di vivere la vita come l’avevano sempre conosciuta e quanti dei nostri anziani sono invecchiati ancora di più bloccati in casa. Un nemico invisibile che cambia la percezione di tutto e tutti. L’altro diventa un nemico quando è vicino, ma un sostegno se lo vedi attraverso uno schermo.

L’articolo propone diversi modi per affrontare questo nemico invisibile. Il primo, limitare le notizie. Mi ha colpito questa affermazione. I primi periodi del covid ricordo che avevo fatto addirittura un foglio dove scrivevo i dati che venivano forniti giornalmente per tentare di capire, ma più avanzavano i mesi e più mi staccavo da questo morboso bisogno di sapere. Concordo che bisogna sapere il giusto. Viviamo nell’era dell’informazione e direi anche troppa. In questo nostro periodo storico il problema non è trovare informazioni, ma avere la capacità di capire quale è attendibile e quale fasulla e soprattutto, quando fermarsi.

Avere una rete di supporto, beh è innegabile che Zoom e Teams ci hanno aiutato tantissimo in questo. I nostri giovani hanno continuato a sognare e noi a sperare attraverso un monitor. Quindi sono d’accordo sull’utilizzo di questa risorsa.

Per quanto riguarda la Mindfulness proprio in questo periodo mi sto avvicinando a questa realtà, come dico sempre da perfetto ignorante, ma curioso. Ne parleremo in modo approfondito in diversi articoli soprattutto legati alle situazioni reali in cui può diventare una risorsa utile.

Per finire, rivolgersi ad un professionista. Questa naturalmente è la soluzione madre quando una cosa comincia ad alterare talmente tanto la nostra vita da condizionarla. Vorrei sottolineare che non c’è vergogna nel farsi aiutare. In diverse fasi della mia vita l’ho fatto ed è sempre stato un momento di crescita ed un percorso meraviglioso nei meandri dell’anima. Non mi vergogno perché ritengo siano altre le cose di cui vergognarsi ed una di queste non è certo chiedere aiuto.

Bene, i miei minuti di riflessione stanno per concludersi. Se volete, condividete con me le vostre sensazioni e pensieri, ma solo se sentite il desiderio di aprirvi.

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Author: Firo

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